Bilancio 2021: tutti i fondi e i contributi per l’internazionalizzazione

 

Manovra 2021: fondi per l'internazionalizzazioneDietrofront sulla cancellazione della norma contro l’Italian Sounding, avanti con il rifinanziamento del Fondo SIMEST e nuove disposizioni per valorizzare l’enogastronomia italiana all’estero. Ecco quali sono le misure per l’internazionalizzazione delle imprese previste in Manovra.

Cosa prevede la Legge di Bilancio 2021?

Con la domanda estera che continua a rappresentare una delle componenti più dinamiche per la crescita del Pil italiano, non sorprende che nella Manovra 2021 trovino posto importanti poste di bilancio per l’internazionalizzazione delle imprese.

Del resto la volontà del Governo di puntare sull’internazionalizzazione era stata espressa nelle scorse settimane dallo stesso ministro degli esteri, Luigi Di Maio. Già a metà ottobre, infatti, il titolare della Farnesina aveva affermato che “la grande sfida” della legge di Bilancio era appunto quella di “rendere strutturali gli interventi fatti nell’emergenza Covid” sul fronte dell’internazionalizzazione.

Nessuna sorpresa dunque per il rifinanziamento del Fondo SIMEST che, per il 2021, potrà contare su 1.550 milioni di euro e che anche il prossimo anno manterrà lo stesso schema di gioco varato nel 2020 per affrontare la crisi economica causata dal Covid e cioè: una parte del finanziamento a fondo perduto (e che quindi non va restituito) e l’esenzione dalle garanzie. 

Oltre al Fondo SIMEST, però, la manovra rifinanzia anche il Piano straordinario per la promozione del Made in Italy gestito ogni anno da ICE. A confermarlo, nel corso di un’altra audizione, lo stesso ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. 

Infine spazio all’azione per la promozione dei marchi italiani all’estero e al contrasto all’Italian sounding. La legge di bilancio, infatti, stanzia risorse per associazioni di categoria e consorzi per promuovere all’estero i marchi collettivi e introduce nuove disposizioni per valorizzare le tradizioni enogastronomiche italiane all’estero. Non passano, invece, le modifiche al Codice della proprietà industriale che prevedevano la cancellazione della “definizione delle pratiche di Italian sounding come pratiche finalizzate alla falsa evocazione dell'origine italiana di prodotti” e che, chiaramente, avevano suscitato grande allarme tra le imprese che si fondano sul brand “Made in Italy”, a cominciare da quelle dell’agroalimentare.

Per l'internazionalizzazione arrivano 1,2 miliardi anche dai decreti Ristori

Oltre 1,5 miliardi per i finanziamenti agevolati di SIMEST

La principale misura di internazionalizzazione prevista in Manovra è senza dubbio il rifinanziamento di oltre 1,5 miliardi di euro per il 2021 del Fondo SIMEST, nella sua versione anti-Covid. Scendendo nel dettaglio dei numeri, la manovra ha stanziato 1.085 milioni di euro per il rifinanziamento del Fondo 394-81 e 465 milioni per il Fondo per la promozione integrata istituito dal Cura Italia e che assicura la quota a fondo perduto dei finanziamenti concessi da SIMEST, per un totale appunto di 1.550 milioni di euro. 

Se, in termini di risorse, la parte del leone la fa sicuramente l’anno 2021, i due Fondi (il 394-81 e quello per la promozione integrata) vengono finanziati anche per il 2022 e il 2023 rispettivamente con:

  • 140 milioni di euro per ciascuno dei due anni, nel caso del Fondo SIMEST;
  • 60 milioni di euro per quanto riguarda il Fondo per la promozione integrata (sempre per ciascuno degli anni 2022 e 2023).

Un importo considerevole su cui però continuerebbe a pesare l'alert lanciato il 24 novembre scorso dall’AD di SIMEST, Mauro Alfonso, nel corso di un'audizione alla commissione affari esteri della Camera. Cifre alla mano, infatti, in quell'occasione Alfonso aveva dichiarato che il rifinanziamento previsto sarebbe stato “appena sufficiente a coprire le domande in eccesso giunte nel 2020” e che “per proseguire con la nostra attività anche negli anni a venire, così come ci richiedono insistentemente le imprese” SIMEST aveva “bisogno di ulteriori risorse”. Non dimentichiamo, infatti, che dal 21 ottobre le domande al Fondo 394-81 sono state bloccate per l’esaurimento dei fondi.

Niente garanzie sui finanziamenti SIMEST fino a fine giugno

Al di là delle risorse, preme sottolineare che l'altro elemento importante previsto dalla Manovra sul Fondo SIMEST è il mantenimento dello schema di gioco varato quest'anno. Dato il successo raccolto in questi mesi dal Fondo grazie al restyling per affrontare meglio la crisi causata dal Covid, infatti, con la legge di Bilancio il governo ha deciso di estendere anche al prossimo anno le sua modalità di funzionamento.

Oltre a rifinanziarlo, pertanto, la Manovra proroga anche al 30 giugno 2021 l’esenzione sulla prestazione delle garanzie, che prima del Covid dovranno essere prestate per poter ottenere i finanziamenti agevolati di SIMEST. 

Davanti alla pandemia, invece, il governo aveva stabilito che per tutto il 2020 le aziende che si rivolgevano a SIMEST non dovevano più prestare garanzie, facilitando ed aumentando di molto l’accesso al Fondo. Un elemento che si è rivelato vincente e che pertanto adesso, con la nuova legge di Bilancio, Palazzo Chigi ha deciso di estendere fino alla fine di giugno 2021.

Le misure contro l’Italian sounding

La legge di Bilancio 2021 mette mano anche alle misure per contrastare il fenomeno dell’Italian sounding e tutelare i marchi italiani all’estero, operando essenzialmente in tre modi.

Anzitutto il testo abroga i fondi previsti dal decreto Crescita per i consorzi per la tutela dei prodotti di origine italiana contro fenomeni legati all’Italian sounding, misura che non è mai partita.

In secondo luogo la nuova Manovra stanzia risorse per un’altra misura prevista sempre dal decreto Crescita contro il fenomeno dell’Italian sounding, questa volta in capo alle associazioni di categoria per sostenere la promozione all’estero di marchi collettivi o di certificazione volontari italiani. Misura che, dopo il passaggio parlamentare, viene estesa anche ai consorzi di tutela sulle denominazioni protette e sulle attestazioni di autenticità autorizzati dal MIPAAF e ad altri organismi di tipo associativo o cooperativo.  

In terzo luogo, infine, la Manovra stanzia 1 milione di euro (per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023) per l’articolo approvato dalla Camera (il 210-bis) che introduce nuove disposizioni per valorizzare le tradizioni enogastronomiche italiane e che, definisce come “ristorante italiano” quell’esercizio pubblico dove si consumano pasti nei quali la lista delle vivande e delle bevande è costituita da ricette e prodotti italiani (soprattutto i DOP, gli IGP etc.). Per la sua attuazione sarà necessario un decreto attuativo del MISE (da adottarsi nei prossimi 6 mesi) con cui sarà:

  • Attribuita l'attestazione distintiva di “pizzeria italiana nel mondo” e di “gelateria italiana nel mondo”;
  • Favorita la creazione di istituti professionali di cucina italiana e di scuole di alta formazione;
  • Costruita ed aggiornata la banca dati della ristorazione italiana all’estero;

Marcia indietro, invece sulla modifica della normativa sull’Italian sounding che nelle settimane passate aveva suscitato grande preoccupazione, prevedendo la cancellazione dal Codice della proprietà intellettuale della “definizione delle pratiche di Italian Sounding come pratiche finalizzate alla falsa evocazione dell'origine italiana di prodotti”. Un duro colpo per un pezzo di Made in Italy tanto che sul tema era intervenuta anche la ministra dell'agricoltura, Teresa Bellanova, che aveva chiesto chiarimenti.

Per approfondire: cosa prevedeva il dl Crescita su marchi e Italian sounding

Rifinanziato il Piano per la promozione del Made in Italy

L'ultimo tassello degno di nota sulle misure per l’export contenute in Manovra riguarda il rifinanziamento del Piano per la promozione del Made in Italy.

Durante l’audizione del 26 novembre in Commissione esteri della Camera, infatti, il capo della Farnesina ha confermato che la manovra prevede anche un “potenziamento del Piano straordinario per la promozione del made in italy e l’attrazione investimenti esteri in Italia, che viene rifinanziato con 50 milioni per ciascuno dei prossimi 4 anni. Includendo anche i fondi stanziati grazie al Fondo investimenti del 2020 - ha proseguito Di Maio - per i prossimi anni potremo contare su un finanziamento stabile di circa 140 milioni all’anno che consentirà di avviare finalmente una programmazione triennale”, ha concluso il ministro.

Una buona notizia per le imprese, dato che sull’ICE poggia l’altra gamba su cui si muove il sostegno all’internazionalizzazione del Sistema Italia, quella che riguarda la promozione, le fiere, la formazione o i B2B, solo per citare alcuni esempi.

Legge n. 178 del 30 dicembre 2020, GU Serie Generale n.322 del 30 dicembre 2020 - Suppl. Ordinario n. 46

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