Riforma del mercato del gas: Bruxelles punta su idrogeno, biogas e biometano

 

Idrogeno - Photocredit: European Union, 2020 Source: EC - Audiovisual ServiceDecarbonizzare il mercato del gas è fondamentale per ridurre le emissioni. Lo è soprattutto per l’Unione europea, che entro il 2050 vuole diventare un Continente a zero emissioni. Un regolamento e una direttiva UE - su cui si aprono ora i negoziati tra Parlamento e Consiglio - gettano le basi per avviare questo processo puntando tutto, o quasi, su biometano e idrogeno. 

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Si aprono i negoziati su due proposte legislative per facilitare l'adozione di gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel mercato del gas dell'UE. 

Il pacchetto di proposte 'mercato del gas e idrogeno' è stato presentato dalla Commissione europea il 15 dicembre 2021 e aggiunge un pezzo importante al puzzle Fit for 55, il maxipiano europeo per ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 e rendere il Vecchio Continente a zero emissioni entro il 2050, e a REPowerEU, il piano europeo per sganciarsi dal gas russo.

La proposta della Commissione per la riforma del mercato del gas

Il pacchetto UE sul mercato del gas decarbonizzato e l’idrogeno - composto dalla rifusione del Regolamento UE sulle reti del gas e dell'idrogeno e dalla Direttiva europea sulle reti gas e idrogeno - punta su biogas e biometano, idrogeno rinnovabile e a basse emissioni e combustibili sintetici (E-gas) per sostituire gradualmente i gas naturali fossili. 

Idrogeno al centro

Non è la prima volta che Bruxelles ribadisce l’importanza strategica di questo vettore energetico per la transizione energetica. 

L’obiettivo finale da centrare è dettato dalla strategia europea per l’idrogeno, presentata a luglio del 2020: installare almeno 40 gigawatt di elettrolizzatori per l'idrogeno rinnovabile entro il 2030 e produrre fino a 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell'UE. 

Per farlo occorre costruire un mercato per il vettore energetico, creando un ambiente favorevole agli investimenti e consentendo lo sviluppo di infrastrutture dedicate, anche per favorire gli scambi con i paesi terzi. 

Il radar di Bruxelles punta principalmente sull’Africa, come sottolineato anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aprendo la Energy Week 2021: “L'Africa ha il più grande potenziale non sfruttato per la produzione di energia rinnovabile. Trasformare l'energia pulita in idrogeno pulito potrebbe essere una soluzione per immagazzinare quell'energia, sia per venderla all'estero sia per alimentare la nascente industria africana”.

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Il pacchetto di proposte europee per il mercato del gas, presentato a dicembre 2021, vuole innanzitutto costruire un mercato per l’idrogeno, e vuole farlo prevedendo regole da applicare in due fasi, prima e dopo il 2030. Regole che riguardano:

  • l'accesso alle infrastrutture dell'idrogeno, 
  • la separazione delle attività di produzione e trasporto dell'idrogeno,
  • la determinazione delle tariffe. 

Bruxelles propone la creazione di una nuova struttura di governance nella forma della Rete europea di operatori di rete per l'idrogeno (ENNOH) per promuovere un'infrastruttura dedicata al vettore, il coordinamento transfrontaliero e la costruzione di reti di interconnessione, oltre che per elaborare regole tecniche specifiche.

La molecola sarà anche parte di piani energetici più strutturati: il pacchetto “gas markets and hydrogen package”, infatti, prevede che i piani di sviluppo della rete nazionale si basino su uno scenario congiunto per elettricità, gas e idrogeno, che a sua volta dovrebbe essere allineato con i piani nazionali per l'energia e il clima e con il piano decennale di sviluppo della rete a livello dell'UE. 

Cosa cambia per gli operatori del settore?

Il pacchetto di proposte UE prevede che gli operatori della rete del gas devono includere informazioni sull'infrastruttura che può essere dismessa o riutilizzata e ci saranno rapporti separati sullo sviluppo della rete dell'idrogeno per garantire che la costruzione del sistema dell'idrogeno si basi su una proiezione realistica della domanda.

Per consentire la creazione di un mercato a livello europeo per i gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, Bruxelles vuole introdurre uno schema di certificazione completo. Ciò garantirà parità di condizioni nella valutazione dell'intera impronta delle emissioni dei diversi gas e consentirà agli Stati membri di confrontarli efficacemente e di considerarli nel loro mix energetico. 

Inoltre, le nuove regole faciliteranno l'accesso dei gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio alla rete del gas esistente, eliminando le tariffe per le interconnessioni transfrontaliere e abbassando le tariffe nei punti di immissione. 

La Commissione propone poi che i contratti a lungo termine per il gas naturale fossile senza sosta non vengano estesi oltre il 2049.

Cosa cambia per i consumatori?

Una priorità indicata dalla Commissione è l'emancipazione e la protezione dei consumatori. Rispecchiando le disposizioni già applicabili nel mercato elettrico, i consumatori potranno: 

  • cambiare fornitore più facilmente, 
  • utilizzare strumenti efficaci di confronto dei prezzi, 
  • ottenere informazioni di fatturazione accurate, eque e trasparenti,
  • avere un migliore accesso ai dati e alle nuove tecnologie intelligenti. 

I consumatori dovrebbero inoltre poter scegliere i gas rinnovabili rispetto ai combustibili fossili.

Misure contro l’aumento dei prezzi del gas

I prezzi elevati dell'energia negli ultimi mesi hanno attirato l'attenzione sull'importanza della sicurezza energetica, soprattutto in tempi in cui i mercati globali sono volatili. 

Bruxelles propone di migliorare la resilienza del sistema del gas e rafforzare le attuali disposizioni in materia di sicurezza dell'approvvigionamento. 

L’idea è quella di una maggiore solidarietà automatica tra paesi UE attraverso nuovi accordi predefiniti e chiarimenti sui controlli e le compensazioni all'interno del mercato interno dell'energia. 

La proposta estende le norme attuali alle energie rinnovabili e ai gas a basse emissioni di carbonio e introduce nuove disposizioni per coprire i rischi emergenti per la cybersicurezza. Infine, promuoverà un approccio più strategico allo stoccaggio del gas, integrando le considerazioni sullo stoccaggio nella valutazione del rischio a livello regionale. Infine, la proposta della Commissione apre all'appalto congiunto volontario degli Stati membri per disporre di scorte strategiche, in linea con le regole di concorrenza dell'UE.

Direttiva

Allegati alla direttiva

Regolamento

Allegati al regolamento

Al via i negoziati tra Parlamento e Consiglio sulla riforma

La strada verso l’apertura dei negoziati è stata avviata nel febbraio 2023 dalla commissione Industria del Parlamento europeo: nei loro emendamenti alla EU directive on gas and hydrogen networks, gli eurodeputati affermano che i corridoi dell'idrogeno, individuati nel piano REPowerEU, dovrebbero essere sostenuti da infrastrutture e investimenti adeguati. L'obiettivo è garantire che sia disponibile una capacità transfrontaliera sufficiente per creare un mercato europeo integrato dell'idrogeno, la cosiddetta "spina dorsale dell'idrogeno", e consentire al vettore energetico di circolare liberamente attraverso i confini.

Allo stesso tempo, sempre a febbraio, la commissione ITRE ha approvato gli emendamenti al Recast EU Regulation on Gas and Hydrogen Networks. Emendamenti in base ai quali entro la fine del 2030 gli Stati membri dovrebbero garantire collettivamente almeno 35 miliardi di metri cubi di biometano sostenibile. Questo verrebbe prodotto e immesso nel sistema del gas naturale, ogni anno, con l'obiettivo di sostituire il 20% delle importazioni di gas naturale russo con un'alternativa sostenibile, più economica e prodotta localmente. 

Gli europarlamentari propongono inoltre di riformare la Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione del gas (ENTSOG) per includere anche i gestori della rete dell'idrogeno. Il nuovo ENTSOG&H sarebbe quindi responsabile anche del piano decennale di sviluppo della rete dell'UE per le reti del gas e dell'idrogeno. 

Integrando la proposta della Commissione, gli eurodeputati nei loro emendamenti hanno incluso anche un meccanismo per gli Stati membri per coordinare gli acquisti di gas, inizialmente istituito con una procedura di emergenza.

Infine, l’Eurocamera chiede ai Paesi dell'UE di eliminare gradualmente il gas fossile il prima possibile, tenendo conto della disponibilità di alternative. Gli Stati membri possono decidere una scadenza anticipata per la durata dei contratti a lungo termine per il gas fossile senza abbattimento entro la fine dell'anno 2049. 

I deputati avvieranno ora i negoziati con il Consiglio per concordare la forma finale del regolamento e della direttiva.

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