Tutto ciò che c’è da sapere sul disegno di legge Made in Italy
Il Disegno di legge per la promozione e la tutela del Made in Italy ha iniziato il suo iter di approvazione alla Camera, dove è stato incardinato presso la Commissione attività produttive. All’interno trovano posto provvedimenti normativi e agevolazioni economiche volte a tutelare il Made in Italy (nell'accezione più tradizionale del termine) anche mediante l’adozione di tecnologie innovative e la creazione di una sorta di Fondo sovrano.
Cosa prevede il DDL di riforma del sistema di incentivi per le imprese?
In attesa di vedere come sarà modificato dopo il primo passaggio alla Camera, il Ddl Made in Italy consta allo stato attuale di 48 articoli, che intervengono su diversi ambiti. Il testo prevede infatti misure che operano su specifici settori come l’agroalimentare, le industrie creative e culturali, l'artigianato, il legno e il tessile, solo per citarne alcuni. A questi si aggiungono - in un’operazione “ad incastro” - una serie di interventi che invece operano trasversalmente a vantaggio di tutti i settori. Parliamo, in primis, del Fondo nazionale del Made in Italy che, con il suo budget da 1 miliardo, sostiene le filiere strategiche nazionali. Ma parliamo anche di misure che, seppur più contenute sotto il profilo economico, agiscono comunque in maniera orizzontale ai diversi settori, sostenendo ad esempio l'introduzione di determinate tecnologie (in primis blockchain e metaverso) oppure la partecipazione alle fiere.
Ecco dunque cosa prevede il Ddl Made in Italy e quali fondi stanzia per i singoli settori.
Ddl Made in Italy: le misure per la crescita
Per quanto concerne il capitolo legato alla produttività e al consolidamento delle Made in Italy, il Ddl prevede - come già accennato - sia misure orizzontali (cioè trasversali a tutti i settori), sia misure verticali (cioè specifiche per settore).
Nel primo gruppo rientrano diverse agevolazioni, alcune esistenti e altre di nuova istituzione. La principale è senza dubbio la creazione di un Fondo nazionale per il Made in Italy da 1 miliardo di euro, che sosterrà la crescita, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali, anche in riferimento alle attività di approvvigionamento e riuso di materie prime critiche per l’accelerazione dei processi di transizione energetica e allo sviluppo di modelli di economia circolare.
Al Fondo si affiancano poi anche altre misure tra cui:
- Lo stanziamento di 15 milioni di euro a sostegno all’imprenditorialità femminile, con il rifinanziamento della misura ON - Oltre nuove imprese a Tasso zero.
- Lo stanziamento di 9 milioni di euro (8 milioni nel 2023 e 1 milioni nel 2024), per la concessione a start up e microimprese nel 2024 del Voucher 3i, la misura nata per sostenere l’acquisto di servizi di consulenza per la brevettazione.
Tra le misure verticali, indirizzate a filiere e settori specifici, si segnalano invece:
- Il sostegno alla filiera del legno-arredo per valorizzare e accrescere la produzione nazionale del legno, sia operando sul lato normativo (semplificando il procedimento di autorizzazione per l'approvvigionamento di legno nei boschi italiani), sia stanziando 25 milioni di euro per il 2024 per concedere contributi e finanziamenti agevolati per l’incremento del livello tecnologico e digitale delle imprese e la creazione di sistemi di produzione automatizzati lungo la catena produttiva;
- Il sostegno alla filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo, stanziando 15 milioni di euro per il 2024 con cui sostenere investimenti, ricerca, sperimentazione e innovazione dei processi.
Previsto, inoltre, un pacchetto di misure per la cultura e le imprese creative, a cominciare dalla definizione ogni tre anni di un Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative, per arrivare all'attribuzione della qualifica di impresa creativa e culturale e alla creazione di un Albo per quelle di interesse nazionale. E’ inoltre in arrivo un contributo per le imprese culturali e creative, a valere su un budget di 30 milioni di euro dal 2024 al 2033 per sostenere gli investimenti realizzati da queste imprese.
Vi è poi un pacchetto di misure per l'agroalimentare, tramite l’istituzione di tre nuovi Fondi:
- un Fondo per la protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e delle bevande spiritose, con una dotazione di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025;
- un Fondo da 2 milioni di euro (per il 2024 e il 2025) per aiutare i Comuni a ripristinare i percorsi per la transumanza;
- un Fondo per i Distretti del prodotto tipico italiano, con una dotazione di 2 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025
A questi si affianca poi la concessione di mutui agevolati da parte di ISMEA per sostenere le imprese agricole che acquisiscono imprese operanti nel medesimo settore.
Ampio spazio anche alla valorizzazione dell'artigianato e dei prodotti tipici non agroalimentari, altro fiore all’occhiello del Made in Italy. Su questo fronte, infatti, il Ddl prevede anzitutto l’istituzione di un contrassegno ufficiale di attestazione dell’origine italiana delle merci da apporre su base volontaria. Prevista poi un’attività di ricognizione dei prodotti industriali e artigianali tipici da parte delle Regioni, che permetterà poi al MIMIT di adottare specifiche forme di protezione per tali prodotti. All’attività di mappatura svolta dalle Regioni si affianca poi la possibilità, per le Associazioni di produttori, di inviare una manifestazione di interesse ai fini della ricognizione dei prodotti artigianali e industriali tipici. Una collaborazione strategica, quella con le Associazioni, visto che spetta a loro la predisposizione del disciplinare di produzione, attività per la quale il Ddl Made in Italy stanzia anche 3 milioni di euro con cui concedere contributi a copertura delle spese di consulenza tecnica sostenute dalle Associazioni stesse.
Presenti poi tutta una serie di misure per la formazione, che spaziano dall’istituzione dei Licei per il Made in Italy per allineare la domanda e l’offerta di lavoro, alla creazione di una nuova Fondazione per assicurare il raccordo con le imprese, che assegnerà anche ogni anno il premio di “Maestro del made in Italy” a imprenditori che si sono particolarmente distinti per la loro capacità di trasmettere il sapere e le competenze alle nuove generazioni. Alla Fondazione sarà poi affidata anche la gestione dell’Esposizione nazionale permanente del made in Italy che ha l’obiettivo di promuovere e rappresentare l’eccellenza produttiva e culturale italiana attraverso l’esposizione dei prodotti.
Presente infine anche una misura per favorire l'approvvigionamento di forniture di qualità prodotte in Italia e in Europa nelle gare bandite dalla PA. Si tratta, nello specifico, dell’adozione da parte del MIMIT di linee guida volte a stabilire criteri per la misurazione del livello qualitativo dei prodotti (compresi gli aspetti relativi alla sostenibilità) che le stazioni appaltanti dovrebbero valutare, per ciascuna delle voci merceologiche che compongono l’offerta, tra i criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Ddl Made in Italy: le misure per l'internazionalizzazione delle imprese
Altro fronte particolarmente rilevante del provvedimento è quello che agisce per tutelare e aumentare la proiezione e la valorizzazione delle imprese italiane sui mercati esteri.
Partendo dall'agroalimentare, il provvedimento prevede anzitutto l'introduzione di una Certificazione di qualità della ristorazione italiana all’estero (di durata triennale) che sarà attribuita da un Ente certificatore accreditato presso l’Organismo unico di accreditamento nazionale italiano, ai ristoratori che ne faranno richiesta. L’obiettivo è la tutela dall’Italian Sounding e la valorizzazione delle produzioni di eccellenza enogastronomiche italiane nel mondo. Alla certificazione si affianca poi anche l'istituzione di un Fondo da 2 milioni di euro (per gli anni 2024-2025) volto a promuovere il consumo all’estero di prodotti nazionali di qualità.
Il Ddl prevede, poi, anche degli incentivi per l'adozione da parte delle imprese delle tecnologie blockchain, capaci di assicurare l'autenticità del prodotto. Nel provvedimento figurano infatti 30 milioni di euro (2023-2024) per la concessione di contributi alle imprese sia per progetti che prevedono la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo delle tecnologie basate su registri distribuiti per la realizzazione di sistemi di tracciabilità delle filiere produttive del Made in Italy; sia per le spese di consulenza per l’adozione di tecnologie blockchain.
Altri 5 milioni di euro sono invece destinati al metaverso. Nel 2024, infatti, il MIMIT concederà un contributo per sostenere investimenti in progetti per ambienti virtuali immersivi e interattivi, da inserire all’interno dello specifico sistema aziendale.
Inoltre, considerando che parte dell’export nasce in fiera, il Ddl stanzia anche 10 milioni di euro per il 2024 con cui concedere un voucher alle imprese per sostenere i costi di esposizione dei beni e di allestimento degli stand nelle fiere. Lo stesso articolo (il 10) stanzia poi altri 10 milioni di euro per la promozione dello sviluppo dei mercati rionali, luoghi che possono avere una grande forza attrattiva sul versante turistico.
Previsto, infine, un giro di vite sulla normativa in materia di contraffazione, con un inasprimento di sanzioni e pene.
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