Il finanziamento bancario per le piccole e medie imprese con il nuovo accordo di BASILEA 2

 

Nel 2007 entra in vigore il Nuovo Accordo sul Capitale, cd. "Basilea 2", che avrà effetti importanti sui rapporti intrattenuti dalle imprese con il sistema bancario. La valutazione del merito creditizio e la concessione del credito (nelle sue varie forme, dallo scoperto di c/c ai mutui) sarà realizzata dalle banche prevalentemente mediante l'utilizzo di modelli di rating che prendono in esame la situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa, la qualità del management e la situazione del mercato di riferimento.

Il rating, in particolare, è la valutazione dell'affidabilità di un debitore mediante una misurazione della probabilità di rimborso del suo debito, effettuate sulla base di informazioni quantitative (indicatori di bilancio) e qualitative. Esistono 2 tipologie di rating:

  • rating esterni, attribuiti da agenzie specializzate a grandi imprese o a soggetti che emettono valori mobiliari sui mercati di capitali;
  • rating interni, attibuiti dalla banche ai propri clienti che richiedono credito.

L'adozione del nuovo sistema, per le piccole e medie imprese, comporta che i tassi di interessi praticati sui finanziamenti sono in funzione del rating assegnato: migliore è la valutazione complessiva dell'azienda, minore sarà il tasso di interesse applicato.

L'attuale sistema bancario concede finanziamenti alle imprese con tassi medi poco differenziati, mentre con Basilea 2 le differenze in termini percentuali dei tassi di interesse saranno molto più consistenti, con oneri finanziari più elevati per le imprese che non riescono ad ottenere buone valutazioni. Diventa quindi conveniente cominciare a gestire i rapporti bancari offrendo la massima informazione possibile sull'andamento aziendale al fine di vedersi assegnare un rating personalizzato e favorevole.

In sintesi, i modelli di rating utilizzati dalle banche è molto sensibile a:

Fattori quantitativi:

  • condizioni di liquidità aziendale (margini di tesoreria, ecc.),
  • redditività,
  • grado di patrimonializzazione,
  • tasso di indebitamento.

Fattori qualitativi:

  • referenze dei dirigenti e dei consulenti dell'impresa (qualità del management),
  • qualità dei piani di sviluppo aziendale (business plan e previsioni economico-finanziarie),
  • forma giuridica (società di persone, società di capitali),
  • situazione del mercato di riferimento.

Negli ultimi mesi sono state pubblicate diverse guide informative per il cambiamento finanziario che si profila con Basilea 2; quella realizzata da un pool di consulenti su incarico della Direzione Generale Imprese e Industria della Commissione Europea  (link) individua 6 regole fondamentali per gestire con successo le relazioni nei processi di affidamento bancario:

  1. chiedere informazioni alla banca sul sistema di rating adottato;
  2. fornire una documentazione chiara, puntuale e corretta;
  3. verificare il prezzo del prestito (tasso di interesse, spread) e le altre condizioni contrattuali (garanzie, durata, clausole, ecc.);
  4. gestire attivamente il proprio rating, monitorando i principali fattori quantitativi e qualitativi;
  5. assicurarsi di riuscire a mantenere il prestito (puntualità nei pagamenti);
  6. considerare le alternative (leasing, factoring, ecc.).

La gestione dei rapporti bancari con il nuovo sistema è maggiormente complessa ed onerosa per le imprese, ma una corretta impostazione delle relazioni con le banche consente di ottenere significativi risparmi in termini di oneri finanziari, grazie ai più bassi tassi di interesse che possono essere applicati con l'assegnazione di rating favorevoli.

Diventa quindi opportuno prevedere in azienda adeguati sistemi di autovalutazione dell'azienda e dei piani di sviluppo industriali, anche adottando i software resi disponibili dagli istituti bancari con cui si intrattengono rapporti.

In conclusione, il sistema introdotto dagli accordi di Basilea 2 può portare alle piccole e medie imprese (PMI), qualora il cambiamento venga gestito in modo appropriato,

  • una concreta riduzione della spesa per interessi e dei costi bancari,
  • una diminuzione delle garanzie necessarie per ottenere affidamenti,
  • un aumento delle possibilità di ricorso al credito bancario.
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