Pmi italiane: investimenti piu' flessibili fino al 2010

European CommissionE’ arrivato il nulla osta di Bruxelles al pacchetto di misure temporanee presentato dal nostro paese, che va a modificare alcune disposizioni esistenti sul capitale di rischio per agevolare le possibilità di accesso al finanziamento delle imprese. La premessa è quella di un’Europa messa a dura prova dalla recessione: se da un lato i mercati finanziari stanno cominciando a  riprendersi, in questo momento a sentire l’impatto della crisi è soprattutto l’economia reale.

Le banche sono molto più caute rispetto al passato nel valutare il capitale di rischio, sottoponendo le imprese ad un vero e proprio “credit squeeze”. Per la prima volta dopo il 1945 l’economia mondiale ha subito una contrazione e le previsioni per il 2009 parlano di una diminuzione del 2% del PIL all’interno dell’Unione Europea. Su questo tema l’esecutivo di Bruxelles ha pubblicato di recente un tableau del bord per gli aiuti finanziari relativi alla primavera e all’estate 2009. In assenza di un quadro regolatorio e giuridico paneuropeo sul piano finanziario, la politica di controllo in materia di aiuti di stato ha di fatto costituito la struttura entro cui assicurare in maniera rapida e coordinata le diverse misure nazionali. A tale proposito la Direzione Generale per la Concorrenza  ha creato una task force, l’economic crisis team, che gli Stati membri possono contattare per mettere a punto le misure nazionali che rientrano negli aiuti di stato. 

Credit © European Communities, 2009Rivolta alle Pmi, la nuova misura consentirà all’Italia investimenti più flessibili in capitale di rischio fino al 2010, in linea con il quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di stato a sostegno dell'accesso al credito.

Il provvedimento italiano in favore del capitale di rischio è il primo, nel suo genere, ad essere stata autorizzato dalla Commissione e potrebbe fare da apripista per altri paesi.

Questa azione consente in particolare a cinque regimi relativi al capitale di rischio di portare, fino al 2010, le tranche massime di investimento da 1,5 milioni a 2,5 milioni di euro su un periodo di 12 mesi. L’importo minimo di finanziamento proveniente da privati passerà temporaneamente dal 50% al 30%.

I regimi di investimento interessati puntano ad agevolare l’accesso al capitale di rischio delle piccole e medie imprese che si trovino nella fase di start up. Vediamo in quali casi.

  • regime di aiuti a favore del capitale di rischio – Italia;
  • interventi a livello di capitale di rischio a favore di imprese cooperative - Regione Marche;
  • Fondo NEXT – Regione Lombardia;
  • aiuti a favore degli investimenti in private equity - Camera di commercio di Vicenza;
  • Fondo di capitale di rischio per le PMI – Regione Campania.

Soddisfazione è stata espressa da Neelie Kroes, commissario europeo per la concorrenza “L'attuale crisi esige risposte urgenti. L’Italia ha saputo trarre giusto profitto dal nuovo quadro di riferimento temporaneo per gli aiuti di Stato e me ne compiaccio perché ha dato modo alla Commissione di approvare la misura rapidamente”.
(Alessandra Flora)

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