Con la Finanziaria 2010 risparmi da 5,5 miliardi di euro per le Pmi

 Riflettori puntati sull’Aula di Palazzo Madama, dove è cominciato questa mattina l’esame della Finanziaria 2010. Quel che è certo è che l’annunciato micro-intervento sull’Irap da 1-1,5 miliardi non vedrà la luce in questa lettura del ddl al Senato, ma slitterà a metà novembre con il dibattito alla Camera. Su questa misura nei giorni scorsi si erano confrontati il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti e il presidente della Camera, Gianfranco Fini: l’esito era parso positivo, ma tant’è.

La notizia dello slittamento del taglio dell’Irap è emersa dal confronto che sempre oggi si è svolto tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e il gotha della maggioranza al Senato. Tra le altre questioni oggetto di dibattito tra Tremonti, il Pdl e la Lega, i fondi per la sicurezza e nuove misure per sostenere il lavoro. Dall’incontro si è evinto anche che lo scudo fiscale dovrebbe portare nelle casse dello Stato un gettito di 3-4 miliardi di euro. Entrate, quelle derivanti dallo scudo fiscale, che il presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama, Mario Baldassarri,  definisce una tantum e che pertanto devono "servire a finanziare misure una tantum per il settore delle infrastutture, della ricerca e della sicurezza".

Dubbi sull'utilità e sugli effetti macroeconomici del taglio soft dell'Irap sono stati espressi dal vice ministro dell'Economia, Giuseppe Vegas. “Molto difficilmente - ha detto Vegas - un intervento sarà fatto in Senato, eventualmente qualcosa potrà essere fatto alla Camera”. Stesso discorso, a quanto riferisce il vice ministro, per le misure sul lavoro.

La discussione generale sul testo della Finanziaria -  di cui è relatore il  senatore del Pdl Maurizio Saia -  è proseguita poi nel pomeriggio all’insegna della prudenza. Gli interventi della maggioranza hanno ribadito il perdurare della crisi economica e delle difficoltà legate allo storico debito pubblico italiano.

Nel frattempo slitta al Consiglio dei ministri della prossima settimana l’esame di due disegni di legge che confluiranno in un unico collegato alla Finanziaria, entrambi proposti dal ministro della PA e dell’Innovazione, Renato Brunetta. L’obiettivo di una parte di questo “pacchetto” è quello di semplificare i rapporti tra cittadini, imprese e PA e di produrre un risparmio fino a 5 miliardi di euro per le Pmi. 

Il testo, in via di definizione, completa e corregge le misure di semplificazione già adottate ad inizio legislatura con il ddl 112 e prevede l’avvio di un programma di misurazione degli oneri amministrativi derivanti dagli obblighi di comunicazione, con l’obiettivo ridurre del 25% questi costi burocratici, sia a livello centrale che locale. Tra le misure “taglia-oneri” previste ci sarebbe anche l’obbligo di invio telematico all’Inps del certificato medico del lavoratore anche nel settore privato “in modo da istituire un controllo delle assenze per malattia”.
(Alessandra Flora)

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