PNRR: scambi in corso tra Roma e Bruxelles sulla terza rata

Pnrr - Photocredit: European Union, 2020. Source: EC - Audiovisual ServiceSe la settimana scorsa il lavoro per ottenere la terza rata di fondi PNRR da 19 miliardi sembrava praticamente concluso, ora la Commissione europea fa sapere che gli "scambi di informazioni con l'Italia sono al momento in corso". Insomma, il dossier non è ancora chiuso ma Bruxelles non ha indicato quando arriverà la sua decisione sulla terza tranche di fondi europei.

L'inserimento del capitolo RepowerEU nel PNRR italiano, entro fine aprile le modifiche al Piano

La terza rata del PNRR vale complessivamente 21,8 miliardi di euro (cifra che comprende la quota di anticipazione del 13% ricevuta ad agosto 2021 di 2,8 miliardi), ma l'importo che sarà erogato all'Italia è di 19 miliardi. 

Rispetto al passato i rilievi tecnici della Commissione europea per l'esborso della terza rata si sono complicati. A fine marzo la Commissione europea si è presa un mese in più per portare avanti la fase di assessment e completare le attività tecniche di verifica sui target fissati per il 31 dicembre 2022. 

Il lavoro di Bruxelles, i cui rilievi si sono concentrati su alcuni precisi progetti (le concessioni portuali, il teleriscaldamento e i piani urbani integrati), dovrebbe chiudersi a breve. Almeno così faceva intendere il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto nella sua informativa in Senato sul PNRR del 26 aprile, e sulla stessa scia si è espresso il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti il 30 aprile. A distanza di pochi giorni, però, la Commissione chiarisce che gli scambi di informazioni con l'Italia sono ancora in corso.

Come funzionano i pagamenti PNRR?

Nel mese di agosto 2021 la Commissione europea ha erogato il prefinanziamento iniziale da 24,9 miliardi, cioè il 13% delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano. 

Gli esborsi successivi a titolo del Recovery and Resilience Facility dipendono dal rispetto di una serie di target quantitativi e qualitativi.

Per il 2021 l’Italia doveva centrare 51 obiettivi divisi tra milestone e target.

Obiettivi validati da Bruxelles a fine 2021 attraverso la firma degli Operational Arrangements relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia.

Gli Operational Arrangements sono atti formali con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica relativi al conseguimento di milestone e target necessari per il riconoscimento delle rate di rimborso semestrali delle risorse PNRR in favore dell’Italia.

I contenuti degli OA sono stati condivisi a livello tecnico con le strutture PNRR dei singoli Ministeri interessati e sono stati oggetto di negoziato con la Commissione europea.

Il 30 dicembre 2021 l'invio della prima domanda di pagamento

Il primo passaggio necessario per presentare la domanda di pagamento alla Commissione europea, chiedendo così di accedere alla prima tranche di fondi europei, è stato effettutato dall'Italia il 30 dicembre 2021.

La richiesta è stata inviata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. 

Formalmente la Commissione europea ha a disposizione due mesi di tempo per adottare il Preliminary Assessment, cioè la valutazione preliminare che deve essere poi trasmessa al Comitato economico e finanziario. Quest'ultimo, a sua volta, deve adottare la sua opinione entro un mese. A quel punto sarà convocata una riunione del comitato di esperti per approvare la decisione definitiva che sbloccherà il primo pagamento.

Il 28 febbraio 2022 l'ok preliminare della Commissione europea alla prima rata

Dopo l'erogazione di agosto 2021 di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento, la prima rata ha un valore complessivo di 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti pari a 12,6 miliardi. Ma da questa cifra va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13%) già ricevuta dall’Italia, per una erogazione netta pari a 21 miliardi di euro.

Quindi, il 30 dicembre 2021 l'Italia ha presentato alla Commissione europea una richiesta di esborso di 21 miliardi nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF). Richiesta approvata dall'Esecutivo UE il 28 febbraio 2022.

La valutazione preliminare positiva della Commissione europea sul raggiungimento da parte dell'Italia degli obiettivi previsti per il 2021 e l'ok alla richiesta di pagamento devono ora ottenere l'ok dell'Economic and Financial Committee (EFC), ottenuto il quale, entro un mese al massimo, la Commissione adotta la decisione finale sull'erogazione del contributo finanziario, secondo la procedura d'esame, per poi procedere all'esborso.

Il 13 aprile 2022 il versamento della prima rata da 21 miliardi

Come da previsioni, ad aprile è arrivato il pagamento della prima rata da 21 miliardi (escluso il prefinanziamento), di cui 10 miliardi sotto forma di sovvenzioni e 11 miliardi sotto forma di prestiti.

"Deciso stamattina il primo pagamento europeo per il PNRR italiano. 21 miliardi grazie al raggiungimento degli obiettivi concordati per fine 2021. La Commissione è al lavoro con autorità italiane per continuare l'attuazione del Next Generation EU", ha scritto su Twitter il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, dopo il via libera di Bruxelles al versamento della prima rata.

All'Italia 150 milioni in più di sovvenzioni

Il 30 giugno la Commissione ha ufficiliazzato la notizia del ricalcolo dei fondi NGEU sulla base della crescita del Pil degli ultimi due anni. Inizialmente si attendeva per l'Italia un guadagno di 283 milioni, le sovvenzioni del Next Generation EU corrisposte dall'Unione europea all’Italia salgono invece di circa 150 milioni di euro, passando da 68,9 a 69,041 miliardi.

L'incremento è determinato dal fatto che la crescita italiana è stata, seppur in maniera molto leggera, inferiore alle attese. In caso contrario le sovvenzioni avrebbero subito un taglio. 

Attuati gli investimenti e le riforme del primo semestre 2022

Con più di un obiettivo al giorno, giugno è un mese chiave per il PNRR. In linea con la tabella di marcia fissata da Bruxelles, l'Italia ha centrato i 45 target fissati per il primo semestre dell'anno. 

Target che, tradotti in tematiche, riguardano sanità, scuola, cultura, digitalizzazione e ambiente. 

Gli obiettivi PNRR nel 2022

Inviata la richiesta per la seconda rata 2022 da 21 miliardi

Con il conseguimento dei 45 traguardi e obiettivi fissati per fine giugno si sblocca un altro tassello fondamentale, quello relativo alla seconda rata di fondi PNRR.

Il 29 giugno, infatti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato alla Commissione europea la richiesta relativa al pagamento della seconda rata dei fondi.

Si tratta complessivamente di 24,1 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi di contributi a fondo perduto e 12,6 miliardi di prestiti. Ma l'importo effettivo che arriverà nelle casse italiane è minore ed è pari a 21 miliardi di euro, di cui 10 miliardi in forma di grants e 11 miliardi sotto forma di prestiti.

La differenza tra l'importo teorico e quello effettivo è dovuta alla quota che la Commissione trattiene su ogni rata di rimborso, che corrisponde al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto del 2021.

Come già avvenuto per la prima rata, anche nel caso della seconda tranche l'erogazione delle risorse da parte della Commissione europea segue l’iter di valutazione previsto dai regolamenti UE. 

Il 27 settembre 2022 l'ok preliminare della Commissione UE alla seconda rata

Come preannunciato nei giorni scorsi, il via libera dell'Esecutivo UE alla richiesta di pagamento italiana della seconda rata di fondi PNRR da 21 miliardi è arrivato prima di fine settembre e prima della scadenza del Governo Draghi.

La valutazione positiva da parte della Commissione si basa sul raggiungimento dei 45 obiettivi fissati per fine giugno. Obiettivi che riguardano diverse riforme, da quella del pubblico impiego alle nuove misure per gli appalti pubblici. La richiesta di pagamento (inviata da Roma a fine giugno) prevede investimenti in settori chiave come banda ultralarga e 5G, le attività di ricerca e innovazione, ma anche turismo, cultura, idrogeno, rigenerazione urbana e digitalizzazione delle scuole.

Come per la prima rata, anche in questo caso il via libera UE per ora è solo preliminare. La Commissione ha infatti trasmesso al Comitato economico e finanziario la sua valutazione positiva sul raggiungimento da parte dell'Italia delle tappe fondamentali e degli obiettivi richiesti per questo secondo pagamento.

Il parere del Comitato arriverà entro un mese al massimo. A quel punto l'Esecutivo UE adotterà la decisione finale sul pagamento della seconda rata, che potrà così arrivare nelle casse italiane.

L'8 novembre 2022 il pagamento della seconda rata

Il via libera definitivo al pagamento della seconda rata da 21 miliardi di fondi PNRR è arrivato da parte della Commissione europea l'8 novembre.

Soddisfazione per il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti: "con la seconda rata – ricorda – sono disponibili 10 miliardi di euro di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti per l’Italia. È la dimostrazione concreta che abbiamo fatto tutti i passaggi necessari per raggiungere questo step e continueremo a vigilare ed agire con la stessa determinazione e serietà fino al raggiungimento dell’obiettivo finale”.

Il pagamento di questa rata segue il prefinanziamento di oltre 24 miliardi avvenuto nel mese di agosto 2021 e il versamento della prima rata di 21 miliardi lo scorso aprile.

Centrati gli obiettivi del secondo semestre 2022

Il governo ha completato a fine anno il lavoro sul PNRR per il 2022 centrando tutti i 55 obiettivi previsti per fine anno. Obiettivi formali cui è legata la rata da 19 miliardi. 

“Questo risultato è il frutto di un importante lavoro di squadra impostato anche sulla base di un dialogo costruttivo attivato a livello politico con la Commissione europea che ha consentito, tra l’altro, il superamento di alcune criticità connesse al raggiungimento di qualche obiettivo”, ha dichiarato il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto il 28 dicembre. 

Inviata la richiesta per la terza rata di fondi PNRR

Alla luce del raggiungimento degli obiettivi fissati per la fine del 2022 il Governo ha inviato il 30 dicembre alla Commissione UE la richiesta di pagamento della terza rata da 21,8 miliardi euro (comprensiva della quota di anticipazione del 13% ricevuta ad agosto 2021 pari a 2,8 miliardi).

L'erogazione dell’importo dovuto, pari a 19 miliardi di euro, avverrà, da parte della Commissione nei prossimi mesi, al termine del consueto iter di valutazione previsto dalle procedure europee, in linea con quanto già fatto con le precedenti richieste.

La Commissione prende più tempo per l'ok alla terza rata

Già a febbraio Bruxelles aveva fatto sapere di voler prendere un mese di tempo in più per dare il via libera alla terza tranche di fondi PNRR chiesta dall'Italia alla fine dello scorso anno. 

La proroga dei tempi per l'esame della documentazione presentata da Roma è legata a motivi tecnici, ovvero alla necessità di verificare la correttezza delle operazioni anche in prospettiva dell'esame del dossier che successivamente sarà compiuto dalla Corte dei Conti europea.

Rispetto a quanto accaduto per le rate precedenti,infatti, i controlli per la terza rata legata al raggiungimento degli obiettivi di fine 2022 si sono complicati.  

Il 27 marzo una nota di Palazzo Chigi ha ufficializzato la notizia: il negoziato sullo sblocco dei 19 miliardi si chiuderà dopo il 31 marzo, data a cui era stato inizialmente rinviato l’esito. Bruxelles si prende un mese di tempo in più, quindi fino a fine aprile, per portare avanti l’assessment sugli obiettivi di dicembre 2022.

Nel mirino della Commissione europea sono finite tre misure:

  • le concessioni portuali, per le quali la Commissione ritiene necessario un ulteriore approfondimento, proponendo di limitarne la durata massima, così come stabilito dal Decreto inviato al Consiglio di Stato il 14 ottobre 2022;
  • le reti di teleriscaldamento, finanziate con 200 milioni dal PNRR: Bruxelles mette in dubbio l'ammissibilità di alcuni interventi, selezionati attraverso l'avviso del 30 giugno 2022;
  • i Piani Urbani Integrati, approvati il 22 aprile 2022: in questo caso la Commissione ha contestato l'ammissibilità degli interventi relativi al "Bosco dello Sport" di Venezia e allo "Stadio Artemio Franchi" di Firenze.

Fine aprile: esponenti del Governo, sulla terza rata questione di ore. 5 maggio: portavoce Commissione, scambi con l'Italia in corso

Si stanno scambiando con Bruxelles gli ultimi documenti "per raggiungere l’obiettivo" di superare la fase di assessment per il rilascio della terza rata di fondi PNRR legata al raggiungimento dei 55 obiettivi previsti per il 31 dicembre 2022, dichiarava il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto nella sua informativa al Senato sullo stato di avanzamento del Piano il 26 aprile. "Nelle prossime ore si dovrà trovare una soluzione per raggiungere questo obiettivo".

Pochi giorni dopo, il 30 aprile, gli ha fatto eco il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti a margine dell'Ecofin informale a Stoccolma: sul pagamento della terza rata del PNRR all'Italia "è questione di ore, ma io penso che la situazione sia definita. Dalle informazioni che ho io la situazione è definita e quindi siamo assolutamente ottimisti".

Nel frattempo, però, da Bruxelles non è arrivata nessuna notizia positiva circa lo sblocco della terza rata. 

Al contrario, la portavoce responsabile degli Affari economici, il 5 maggio, ha fatto sapere che gli "scambi di informazioni con l'Italia sono al momento in corso" senza fornire indicazioni precise sulla decisione per lo sblocco della terza tranche. 

La portavoce ha voluto precisare che, in ogni caso, ci sono stati altri paesi per i quali è stato registrato un ritardo tra la data di erogazione fissata (per l'Italia il 30 aprile) e la data della decisione di Bruxelles. Anche Romania e Slovacchia si trovano nella stessa situazione.

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.