UE: coesione e sfida energetica per il periodo 2007-2013

Il commissario UE responsabile per la Politica regionale ha illustrato la politica di coesione per il 2007-2013 che contribuirà allo sviluppo delle energie rinnovabili e al miglioramento dell'efficienza energetica nelle regioni dell'UE. In questi settori verranno investiti circa 9 miliardi di euro. La Commissione faciliterà gli Stati membri a realizzare investimenti tempestivi nel settore energetico,  incoraggiando la condivisione di competenze tra regioni.

Le proposte della Commissione europea relative al clima attribuiscono un alto grado di priorità alle energie rinnovabili e alla necessità di una migliore efficienza energetica.

I 450 programmi operativi nell'ambito della politica di coesione 2007-2013 comportano investimenti pari a 9 miliardi di euro per progetti in campo energetico, 4,8 miliardi di euro per le energie rinnovabili e 4,2 miliardi per l'efficienza energetica e per misure di gestione energetica.

È previsto inoltre un investimento di 63,8 miliardi di euro a sostegno di iniziative di ricerca e sviluppo e il commissario ha auspicato che una parte significativa di tale importo venga usata per progetti volti a stimolarela ricerca nel campo delle energie rinnovabili.

Parallelamente, la Commissione aiuterà gli Stati membri a raggiungere i loro obiettivi in materia di energie rinnovabili e ad accelerare l'attuazione dei programmi. Verrà incoraggiata anche la condivisione di esperienze e di pratiche ottimali, in particolare tramite l'iniziativa “Regioni per il cambiamento economico”. Tre filoni dell'iniziativa interessano questioni energetiche:
1) il passaggio a un'economia a bassa emissione di carbonio;
2) lo sviluppo di alloggi sostenibili e ad alta efficienza energetica e
3) la realizzazione di uno sviluppo urbano sostenibile.

Il commissario Hübner ha illustrato alcuni esempi pratici che le regioni potrebbero seguire:

Esempio 1: Uno strumento unico di valutazione del carbonio in Francia

La Francia si è impegnata sulla via di un'economia a bassa emissione di carbonio e analizzerà a tal fine gli investimenti per i programmi operativi 2007-13. Il paese ha messo a punto uno strumento unico di valutazione del carbonio per monitorare le emissioni di CO2 prodotte in relazione a tutti i progetti cofinanziati dall'UE. Lo strumento di valutazione del carbonio verrà applicato agli investimenti nel quadro dei CPER (contratti tra stato e regioni) e ai programmi operativi cofinanziati nell'ambito della politica di coesione. Determinando l'apporto di carbonio derivante da ciascun investimento in progetti lo strumento coadiuverà il processo decisionale a ciascun livello del partenariato e agevolerà il monitoraggio continuativo della neutralità rispetto al carbonio nella regione partner. La Francia ritiene che questa strategia contribuirà a tener fede al suo impegno di ridurre del 75% i gas ad effetto serra entro il 2050.

Esempio 2: Programma ambizioso dell'Italia sul fronte energetico

L'Italia è estremamente dipendente dalle importazioni di fonti energetiche tradizionali. Questo è il motivo per cui il paese si è impegnato a sviluppare nuove soluzioni, segnatamente tramite la politica di coesione, per un importo di 1,057 miliardi di euro. Una priorità specifica in materia di energie sostenibili è stata inserita in tutti i programmi dell'Italia. Il programma per le regioni meridionali prevede un capitolo specifico per l'innovazione e l'energia sostenibile. L'Italia, la Polonia e la Repubblica ceca sono ai primi posti tra gli Stati membri per quanto concerne gli stanziamenti a promozione delle energie rinnovabili.

Esempio 3: Samsø (Danimarca) – pioniere nell'autonomia energetica

Da quanto l'isola di Samsø ha varato, nel 1997, il suo programma ambizioso di diventare un'isola a energia rinnovabile essa è diventata un modello di riferimento per tutti. L'isola ha maturato esperienze che vanno dai generatori eolici agli impianti di riscaldamento di quartiere neutrali rispetto al CO2 e basati su energie rinnovabili, dai trattori funzionanti con olio di colza ai pannelli solari. I generatori eolici installati in mare producono più energia di quella che è utilizzata per i trasporti sull'isola. L'Accademia energetica di Samsø partecipa agli scambi di esperienze e conduce attività scientifiche con i visitatori e i ricercatori.

Esempio 4: Progetto di coesione "Energia 4": collegamento in rete di regioni

Questo progetto, sostenuto dal programma Energia Intelligente – Europa (EIE), è stato avviato agli inizi del 2006 al fine di promuovere le energie rinnovabili nelle zone rurali meno sviluppate con un sostegno della politica di coesione 2007-13. Il consorzio che gestisce il progetto comprende 12 imprese e istituti di 11 diversi Stati membri (Germania, Belgio, Repubblica ceca, Polonia, Ungheria, Estonia, Slovacchia, Lituania, Lettonia, Italia Grecia). L'obiettivo è sviluppare piani generali per progetti pilota relativi alle energie rinnovabili in otto regioni specifiche e diffondere i risultati in tutta Europa.

Esempio 5: INTERREG III

REGIOSUSTAIN: 14 partner di cinque Stati membri (Austria, Repubblica ceca, Germania, Polonia e Slovenia) cooperano sulla biomassa destinata alla produzione energetica costituendo una rete di esperti, promuovendo il cambiamento strutturale nelle zone rurali, predisponendo fonti alternative di reddito e facendo leva sulle potenzialità esistenti nei settori agricolo e forestale.

CHANGELAB: cooperazione tra sette Stati membri (Estonia, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito), che dà rilievo alla necessità di agire sugli stili di vita e gli atteggiamenti dei consumatori al fine di realizzare strategie regionali efficaci in materia di consumi e sviluppo sostenibili.

(Fonte: Europe Press Release) 

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