Turismo - verso riqualificazione Case cantoniere e linee ferroviarie

 

Al via il piano di riqualificazione delle Case cantoniere Anas e l'iter del progetto di legge sulla valorizzazione del patrimonio ferroviario

Treni storici

Case cantoniere

Intesa tra Ministero delle Infrastrutture, Dicastero dei Beni culturali e del turismo, Anas e Demanio sulla valorizzazione a fini turistici della rete delle Case cantoniere.

Con l'accordo sottoscritto oggi dai ministri Graziano Delrio e Dario Franceschini, dal Presidente di Anas Gianni Vittorio Armani e dal Direttore dell'Agenzia del Demanio Roberto Reggi si tracciano le linee guida per l'attuazione di un primo progetto pilota che valuterà le potenzialità di 30 Case cantoniere. Altre strutture dismesse appartenenti allo Stato, agli Enti territoriali e ad altri Enti pubblici potranno rientrare nel piano in un secondo momento.

"Le Case Cantoniere distribuite lungo tutto il territorio nazionale e contraddistinte dall'inconfondibile colore rosso pompeiano costituiscono un brand formidabile per promuovere quel turismo sostenibile necessario allo sviluppo sociale, economico e culturale dei tanti territori ricchi di arte, tradizioni enogastronomiche e bellezze paesaggistiche che rendono l'Italia un Paese unico al mondo”, ha detto Franceschini. L'obiettivo è infatti trasformare questi luoghi oggi abbandonati in ostelli e punti di ristoro lungo gli itinerari ciclopedonali e del turismo, in particolare religioso.

Gli immobili selezionati per il progetto pilota sono localizzati in prossimità di specifici circuiti culturali, turistici e di mobilità, la via Francigena ed il tracciato dell’Appia antica, cui si aggiungeranno il Cammino di San Francesco (La Verna-Assisi), il Cammino di San Domenico, il Circuito del barocco in Sicilia, la Ciclovia del Sole (Verona-Firenze) e la Ciclovia Ven.To (Venezia Torino).

Il progetto pilota sarà pronto entro il 30 giugno 2016. La riqualificazione di ciascuna delle prime trenta Case cantoniere costerà circa 200mila euro; poi si passerà ai bandi per la selezione dei gestori sulla base delle proposte imprenditoriali, dei profili di sostenibilità ambientale e delle potenziali ricadute occupazionali.

L'idea è di lavorare per target specifici:

  • giovani italiani ed europei (Energy),
  • stranieri senior e italiani locali (Relax),
  • italiani e stanieri di tutte le età (Foodies),
  • stranieri e italiani che cercano percorsi alternativi ed originali (Routard).

Si tratta comunque solo di un inizio, dal momento che, ha osservato Armani, complessivamente il solo patrimonio Anas conta 1244 immobili, di cui alcuni rimarranno nelle disponibilità del gestore della rete stradale ed altri saranno destinati ad altri scopi in base alla loro posizione.

In generale, ha concluso il ministro Delrio, “l'operazione rientra in una politica di cura dei beni pubblici e di attenzione al territorio che si esprime in altre azioni del Governo, volta alla valorizzazione di edifici e infrastrutture esistenti, per favorirne la fruizione da parte dei cittadini in tutto il Paese”.

Patrimonio ferroviario

Nel giorno della firma dell'intesa sulle Case cantoniere, il ministro Franceschini ha anche tenuto un'audizione su una proposta di legge per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso, o in corso di dismissione, situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico.

Il testo, che ha appena iniziato l'iter in commissione Trasporti alla Camera, si colloca in continuità con il progetto pilota sulle Case cantoniere dell'Anas.

Il Governo, ha premesso infatti Franceschini, sta cercando di ridisegnare il piano strategico del turismo, per agganciare la tendenza alla crescita dei flussi internazionali e nazionali diretti verso l'Italia moltiplicando i siti in grado di attrarre i visitatori.

Tra le priorità del piano vi sono l'attenzione, manifestata già con l'Art Bonus, nei confronti dei percorsi religiosi, ciclabili, enogastromici, etc, e l'intenzione di investire nella conservazione del patrimonio esistente, per evitare il consumo di suolo e proporre un nuovo modello di turismo sostenibile.

Le ferrovie storiche rientrano in questo quadro, dal momento che le stime parlano di circa 800 chilometri di linee dismesse ancora munite di binari, oppure a scarso traffico, che attraversano scenari straordinari dal punto di vista paesaggistico e del patrimonio culturale. L'idea è quella di realizzare dei progetti di recupero e valorizzazione a fini turistici di queste strutture, attraverso partenariati pubblico-privato.

Lo Stato, ha detto Franceschini, potrà investire nel recupero del bene, anche con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, ma dovranno seguire iniziative private per la valorizzazione e promozione delle aree, che potranno comprendere l'allestimento di treni storici per far conoscere alcuni itinerari.

Non tutte le ferrovie storiche potranno essere oggetto di linee turistiche, ha concluso il ministro, sottolineando che altre potranno essere convertite in piste ciclabili che ripercorrano i percorsi dei treni in zone di grande bellezza.

Link
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Author: Perugiacity.com / photo on flickr

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