Mobilita' sostenibile - Roma e Bruxelles nella stessa direzione

 

Mobilità sostenibile - Photo credit: Foter.comMentre gli stakeholder forniscono una serie di indicazioni al Governo per migliorare la mobilità nel Paese, Bruxelles lancia un'iniziativa per modernizzare i trasporti.

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Procede parallelamente il lavoro di Roma e Bruxelles per potenziare la mobilità sostenibile. Da un lato, nel corso di un evento alla presenza del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e del viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini, è stato presentato il documento “Elementi per una Road map della mobilità”, redatto con il supporto scientifico di RSE, Ricerca Sistema Energetico. Dall'altro, la Commissione europea presenta un'iniziativa per una mobilità pulita, competitiva e interconnessa.

Road Map per la mobilità sostenibile

Partendo da un’analisi dello stato dell’arte della mobilità in Italia e dei suoi sviluppi futuri con l’elaborazione di scenari al 2030, il documento fornisce al decisore pubblico strumenti di supporto alle future decisioni sul tema della mobilità sostenibile. Gli stakeholder della mobilità impegnati al tavolo hanno elaborato una serie di raccomandazioni al Governo relative alle leve che possono essere utilizzate per governare l’evoluzione della mobilità in relazione agli obiettivi nazionali di de-carbonizzazione, qualità dell’aria e salute dei cittadini e promozione della competitività delle filiere nazionali.

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Gli obiettivi fondamentali della Road Map possono essere raggiunti grazie all’adozione di misure che intervengano in maniera sinergica su tre macro-aree:

  • Avoiding: ridurre le necessità di trasporto e la lunghezza dei percorsi da effettuare;
  • Shifting: orientare la mobilità verso modalità di trasporto più efficienti e sostenibili;
  • Improving: migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei mezzi di trasporto, intervenendo anche sulla tecnologia dei veicoli.

La primissima parte del documento riporta un inquadramento generale del lavoro, evidenziando le contingenze del settore dei trasporti che spingono verso la necessaria adozione di misure a sostegno della mobilità sostenibile nel settore del trasporto su strada. Il contesto normativo, sia internazionale che nazionale, conferma tale necessità, con l’identificazione di obiettivi particolarmente impegnativi e una forte attenzione alla pianificazione strategica della mobilità e allo sviluppo dei cosiddetti combustibili alternativi.

Quindi il testo indaga le caratteristiche del sistema attuale di trasporti nazionale in termini di domanda di mobilità. Particolare attenzione viene dedicata al trasporto stradale, analizzando le diverse fonti energetiche ed opzioni tecnologiche disponibili e dettagliando lo stato attuale anche in termini di reti di distribuzione e di caratteristiche principali ed entità delle filiere industriali connesse.

La Road Map analizza quindi le prospettive evolutive del settore in termini di “trend socio-economici”, tecnologie di trazione per il trasporto su strada e filiere industriali, dedicando attenzione anche alle politiche di incentivazione.

Politiche e strategie di incentivazione per la mobilità sostenibile

“Lo sviluppo e la definizione delle misure di incentivazione per la mobilità sostenibile devono basarsi su un’attenta e puntuale identificazione degli obiettivi e delle strategie che tali misure puntano a raggiungere e implementare. Questo passaggio è indispensabile ai fini della definizione di un approccio coerente, efficace ed efficiente”, si legge nel documento.

“Sono possibili diverse misure di incentivazione, da promuovere a partire dagli obiettivi maggiormente rilevanti e dalle strategie identificate come prioritarie per il raggiungimento di questi ultimi”. A partire dagli incentivi economici diretti: “espressi in fase di acquisto dei veicoli, possono essere erogati direttamente all’acquirente o sotto forma di sconto offerto dal venditore. Tale approccio può generare effetti importanti ed efficaci nel breve periodo anche sul sistema economico e produttivo, oltre che soddisfare obiettivi di lungo periodo in termini di emissioni. La modulazione di tale strumento deve essere proposta attraverso parametri di emissione appropriati, tenendo conto degli obiettivi in termini di emissioni del parco veicolare circolante, delle caratteristiche di quest’ultimo e dell’offerta esistente di veicoli a basso impatto ambientale, in modo da massimizzare l’impatto atteso e il rapporto efficacia/costi delle misure definite. Questo deve avvenire in una logica di medio-lungo periodo, e in armonia con strategie di stimolo al take-up delle soluzioni tecnologiche a maggior potenziale di efficienza ambientale, al fine di non generare distorsioni basate sulla differente capacità di offerta.

Ci sono poi gli incentivi economici indiretti, che vanno a ridurre tasse ed oneri dovuti in fase di acquisto (tassa di registrazione del mezzo, IVA o altro) o in fase di possesso (riduzione o eliminazione della tassa di circolazione). Un approccio che si differenzia dal precedente sia per quanto riguarda le modalità e il meccanismo di finanziamento da parte delle casse pubbliche, che in termini di tempistica di erogazione e conseguentemente velocità di impatto nel breve periodo.

La scelta del mix di incentivazione diretta e indiretta dovrà essere effettuata tenendo conto sia delle risorse economiche da destinare che degli obiettivi di stimolo della domanda industriale. Lo stesso discorso fatto in precedenza sulle modalità di modulazione delle misure vale nel caso delle misure di incentivazione indiretta.

La Road Map propone inoltre di puntare su disincentivi economici ai veicoli inquinanti, un sistema di “penalizzazione” il cui extra gettito derivato può essere reinvestito per incentivare l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale, sviluppando un sistema di tipo “Bonus/Malus”.

Fra le altre misure di incentivazione vengono citate: limitazioni alla circolazione, obblighi legislativi quali lo sviluppo di Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS), politiche di traffic management e sviluppo della mobilità collettiva, misure per la logistica sostenibile, sostegno all’infrastrutturazione di ricarica/distribuzione, campagne di public procurement e comunicazione e il finanziamento di programmi di ricerca e sviluppo.

> Road Map per la mobiltà sostenibile

Le raccomandazioni degli stakeholder

Oltre a quelle di carattere generale – quali adottare un'ottica di lungo periodo e una maggiore coordinazione degli interventi – le indicazioni dei portatori d'interesse si articolano intorno alle tre macro-aree d'intervento individuate nella Road Map:

La prima, Avoiding, va declinata in misure volte a:

  • Favorire lo Smart Working e i servizi on-line, attraverso: l'implementazione della banda larga su tutto il territorio nazionale; la tempestiva applicazione dell’Agenda Digitale e dei relativi sistemi di autenticazione e certificazione digitale; stimolare la progressiva introduzione di servizi on-line da parte di tutti gli enti che offrono servizi ai cittadini;
  • Ottimizzare la logistica urbana favorendo il trasporto e le procedure operative più efficienti;
  • Pianificare il territorio favorendo soluzioni che ottimizzino/minimizzino le necessità di spostamento degli abitanti.

Quindi si entra nella seconda sfera d'intervento, Shifting, a sua volta comprendente una serie di misure:

  • Stimolare l'utilizzo del trasporto pubblico;
  • Promuovere il car sharing e il car pooling;
  • Favorire lo shift modale e l'intermodalità nel trasporto merci;
  • Favorire la mobilità su due ruote.

Infine, l'ultima area d'intervento, Improving, prevede misure volte a:

  • Favorire l'eliminazione dei vecchie veicoli;
  • Favorire lo sviluppo della mobilità elettrica, a idrogeno e la crescita della mobilità a gas (GNC/GPL) per il trasporto individuale;
  • Favorire l'adozione di combustibili alternativi per il trasporto collettivo e per il trasporto merci;
  • Stimolare la ricerca nel campo della guida autonoma e dei sistemi di sicurezza predittivi.

> Raccomandazioni degli stakeholder

Da Bruxelles un'iniziativa per modernizzare i trasporti

Aiutare il settore a rimanere competitivo nel quadro di una transizione socialmente equa verso l'energia pulita e la digitalizzazione. Questo l'obiettivo dell'iniziativa della Commissione europea "L'Europa in movimento" per rendere il traffico più sicuro, incoraggiare l'adozione di sistemi di pedaggio più equi, ridurre le emissioni di CO2, l'inquinamento atmosferico e la congestione del traffico, ridurre gli oneri burocratici per le imprese, combattere il fenomeno del lavoro nero e garantire ai lavoratori condizioni e tempi di riposo adeguati.

Si tratta di una strategia che, attraverso una legislazione mirata e misure di sostegno comprendenti investimenti nelle infrastrutture, nella ricerca e nell'innovazione, intende giungere entro il 2025 ad una mobilità intelligente, socialmente equa e competitiva.

La strategia presentata da Palazzo Berlaymont consiste in una comunicazione che delinea un piano di lungo termine per la mobilità sostenibile. A questa si aggiungono una serie di proposte legislative volte a migliorare il funzionamento del trasporto su strada, le condizioni di lavoro e sociali dei lavoratori del settore, e alcuni documenti in cui vengono presentate una serie di politiche Ue destinate ad accelerare il passaggio a un sistema di mobilità sostenibile, digitale e integrato.

Questa prima serie di proposte sarà integrata nel corso dei prossimi 12 mesi da altre proposte, fra cui quelle relative alle norme sulle emissioni successive al 2020 per autovetture e furgoni, oltre alle prime norme riguardanti le emissioni dei veicoli pesanti, che fanno seguito alla proposta odierna concernente il monitoraggio e la trasmissione di informazioni in tema di emissioni di CO2 e consumo di carburante dei veicoli pesanti.

> Europa in movimento

Photo credit: Foter.com

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