Made in Italy - guida a investimenti e commercio in Cina

 

Made in Italy in CinaDalla Nuova Via della Seta al programma Made in China 2025, dai settori del commercio elettronico e dello sviluppo sostenibile ai Giochi Olimpici invernali 2022, la Cina offre alle imprese italiane interessanti prospettive in termini di commercio e investimenti.

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Si è svolto a Pechino il seminario dal titolo "Strumenti finanziari pubblici di sostegno alle imprese italiane in Cina", organizzato da SIMEST (Gruppo CDP) in collaborazione con l’Agenzia ICE e la Camera di Commercio Italiana in Cina.

All’evento - inserito nel quadro della più ampia iniziativa "La Cina cambia, l’Itala riparte" - che propone un ciclo di seminari dedicati alle principali sfide per le imprese italiane in terra cinese - hanno preso parte imprenditori, manager e professionisti del mondo della consulenza, collegati dall'Ambasciata di Pechino in modalità di videoconferenza dalle diverse sedi della rete diplomatica italiana in Cina (Shanghai, Canton, Chonqqing, Hong Kong).

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Ad aprire il seminario è stato l’ambasciatore Ettore Sequi, il quale ha ricordato che, con oltre 11 miliardi di euro di esportazioni nel 2016, la Cina è "il primo mercato di destinazione" per il Made in Italy nell'area Asia-Pacifico e rappresenta un terzo del suo valore complessivo.

Numerose, ha proseguito Sequi, sono le occasioni di sviluppo che nei prossimi anni potranno sfruttare le imprese italiane in Cina: dalla Nuova Via della Seta all'ambizioso programma di sviluppo industriale Made in China 2025, dall’e-commerce alle opportunità nelle nuove aree urbane ecosostenibili, fino ai Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022.

In tale ottica, ha aggiunto il diplomatico, "far conoscere gli strumenti finanziari pubblici a sostegno alle imprese italiane che vogliono commerciare o investire in Cina, o con la Cina, è fondamentale in un mercato che offre, allo stesso tempo, opportunità e sfide di varia natura".

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La Cina, ha poi sottolineato l'amministratore delegato di SIMEST Alessandra Ricci, è uno dei 15 Paesi selezionati dalla società - che insieme a SACE costituisce il Polo per l'internazionalizzazione e l'export del Gruppo CPD - "tra i must per far volare il Made in Italy", ed è ritenuta tra le "destinazioni imprescindibili" per l'export italiano. Oltre ad essere uno dei principali Paesi di sbocco per l’export, ha ricordato infine Ricci, la Cina è anche ai primi posti al mondo per prospettive di investimento

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