Finanza per lo sviluppo: le conclusioni del Consiglio UE per riformare il sistema

 

Photocredit: European CommissionPer affrontare le sfide odierne della cooperazione allo sviluppo e dare maggiore risalto al ruolo svolto dall’UE e dai suoi Stati che, assieme, sono il primo donatore al mondo, bisogna riformare l’EFAD. Il percorso passa per una maggiore sinergia tra la BEI, la BERS e le agenzie nazionali.

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Con le conclusioni del Consiglio adottate il 14 giugno, a Bruxelles si è tornato a parlare della riforma dell’Architettura finanziaria europea per lo sviluppo (EFAD), una struttura che si basa su una molteplicità di attori europei e nazionali (pubblici e privati), nonché su diversi strumenti finanziari.

Le conclusioni riflettono la necessità di riunire le istituzioni e le risorse per lo sviluppo per ottenere risultati migliori sul campo e sottolineano l'importanza di un orientamento politico rafforzato da parte del Consiglio.

La riforma della European financial architecture for development (EFAD)

L'UE e i suoi Stati membri sono il più grande donatore mondiale di aiuti allo sviluppo e rappresentano circa la metà dell'assistenza totale fornita ai paesi in via di sviluppo.

L'assistenza dell'UE contribuisce agli sforzi per l'eliminazione della povertà, alla riduzione delle vulnerabilità e alla lotta alle disuguaglianze e, in tale contesto, l’EFAD svolge un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e nella lotta ai cambiamenti climatici.

Nel 2019 sono iniziate riflessioni su come renderlo più coerente, strategico, inclusivo, di impatto e visibile. Per questo nell'ottobre 2019, un gruppo di saggi ad alto livello, istituito dal Consiglio, ha pubblicato una relazione che fornisce una prospettiva a livello di sistema sulla sfide e opportunità per migliorare e razionalizzare l'EFAD, esaminando in particolare i rispettivi ruoli della BEI e della BERS, nonché una serie di misure da intraprendere immediatamente.

Nelle sue conclusioni del dicembre 2019, il Consiglio ha espresso le sue opinioni sui primi miglioramenti da apportare e ha delineato la via da seguire per la riflessione politica, oltre a chiedere ulteriori lavori sulla fattibilità delle opzioni di cambiamento istituzionale avanzate dal gruppo dei saggi nonché sui possibili miglioramenti dell'attuale assetto istituzionale. 

Su questa base è stato condotto uno studio di fattibilità ritenendo il potenziamento dell'attuale assetto istituzionale la via più idonea per garantire un approccio forte e coerente per affrontare le principali sfide di sviluppo.

Le conclusioni del Consiglio sulla riforma dell’Architettura finanziaria europea per lo sviluppo

A distanza di oltre un anno e in un mondo cambiato e reso più fragile dalla pandemia, il 14 giugno 2021 il Consiglio ha adottato le proprie conclusioni sul rafforzamento dell’EFAD, sottolineando anzitutto l'urgente necessità di aumentare l'impatto sullo sviluppo nei paesi partner e di affrontare le sfide rese ancora più necessarie a seguito del Covid. 

Per questo le conclusioni mirano a sfruttare l'intero ecosistema di sviluppo finanziario europeo, incoraggiando la Banca europea per gli investimenti (BEI), in quanto banca dell'UE, e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) a lavorare insieme in modo più efficace ed efficiente e a rafforzare la loro cooperazione con le altre banche ed istituzioni finanziarie europee che si occupano di sviluppo, in un approccio Team Europe, aumentando la visibilità dell'UE.

Le conclusioni sottolineano anche l'importanza di concentrare gli investimenti nelle aree in cui sono maggiormente necessari, in particolare nei paesi meno sviluppati e nei paesi che vertono in una situazione di fragilità o che sono colpiti da conflitti (come l'Africa, il vicinato e altre regioni prioritarie gravemente colpite dalla pandemia).

Fondamentale inoltre la necessità di adoperarsi per conseguire l'Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile, nonché gli obiettivi dell'accordo di Parigi, sulla base degli interessi e dei valori strategici dell'UE, compresi la democrazia, i diritti umani, la parità di genere e il clima, e ovviamente in base alle esigenze dei paesi partner.

In tale contesto, chiaramente, l'attuazione dello Strumento di finanziamento dell'azione esterna NDICI-Global Europe sarà fondamentale per garantire che vengano avviati miglioramenti nell'EFAD, in vista di una migliore divisione del lavoro, coordinamento e sinergie, un aumento dei volumi di investimento, un maggiore impatto sullo sviluppo delle operazioni e la mobilitazione di finanziamenti sostenibili del settore privato.

Infine, con l’obiettivo di stabilire un'adeguata supervisione politica, il Consiglio invita la BEI e la BERS a riferire regolarmente sulle azioni intraprese a partire dal novembre 2021 e invita inoltre la Commissione a presentare una tabella di marcia per l'attuazione degli obiettivi e delle raccomandazioni contenute nelle conclusioni in vista della relazione annuale all'ECOFIN e del Consiglio Affari esteri-Sviluppo a partire dalla fine del 2021.

Photocredit: European Commission - EC - Audiovisual Service

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