Ministero Coesione: la relazione sui fondi strutturali 2007-2013 e 2014-2020

 

Euro - foto di ScriS - www.scris.itIl ministro uscente Carlo Trigilia ha pubblicato la relazione sulle attività svolte dal Ministero per la Coesione territoriale per accelerare l'utilizzo dei fondi strutturali europei 2007-2013 e sulla azioni in corso per la nuova programmazione 2014-2020.

Programmazione 2007-2013

Alla fine del 2011, si legge nel documento, la percentuale di risorse spese a valere sui fondi regionali europei e sul Fondo nazionale per lo sviluppo e la coesione era pari al 15% del totale; a maggio 2013 la spesa effettuata aveva raggiunto quota 19 miliardi di euro, corrispondenti al 40% delle risorse programmate.

A fronte di un livello di spesa pari al 49% nelle regioni del Centro Nord, però, nell’area della Convergenza la spesa si fermava al 36%, con il rischio di perdere mezzo miliardo di euro a valere sul Fondo sociale europeo (FSE) e almeno 3,6 miliardi di euro afferenti al Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), in particolare relativamente ai POR Campania, Sicilia e Calabria e ai PON “Reti e Mobilità”, “Energie rinnovabili”, “Attrattori culturali” e “Sicurezza”.

Si è deciso quindi di riprogrammare le risorse, procedendo in due fasi.

Prima riprogrammazione

Con l’emanazione del decreto-legge del 28 giugno 2013, relativo ai soli programmi nazionali, ci si è concentrati su un insieme di misure dirette a promuovere l’occupazione giovanile e a contrastare la povertà, attraverso una manovra di circa un miliardo di euro, tratto dal cofinanziamento nazionale dei PON dell’obiettivo Convergenza, integrata da ulteriori finanziamenti provenienti dalla rimodulazione del Piano di azione coesione.

Tali misure riguardano:

  • incentivi alla creazione di lavoro a tempo indeterminato, in particolare per i giovani fino a 29 anni di età,
  • incentivi all’autoimprenditorialità e all’impresa sociale, attraverso il rifinanziamento della legge 185/2000 e della misura “giovani del non profit”;
  • contrasto alla povertà estrema, con l'estensione a tutti i Comuni del Mezzogiorno della sperimentazione della nuova carta acquisti per le famiglie in stato di indigenza estrema, già prevista per le maggiori città dell’intero paese.

Risultato di queste misure è stata un'accelerazione della spesa, che ha permesso di raggiungere nella seconda metà del 2013 il 52,7% delle risorse programmate, a fronte di un obiettivo minimo di spesa pari al 48,5%, insieme al raggiungimento dei target per tutti i 52 Programmi Operativi dei fondi strutturali europei.

Seconda riprogrammazione

La seconda riprogrammazione è stata effettuata a dicembre 2013, con la mobilitazione di risorse europee e nazionali della politica di coesione 2007-2013 pari a 6,2 miliardi di euro, di cui:

  • 2,2 miliardi di euro dalla riprogrammazione del Fondo Sviluppo e Coesione,
  • 1,8 miliardi di euro dalla riprogrammazione del Piano d’Azione Coesione,
  • 2,2 miliardi di euro da riprogrammazione dei Programmi dei fondi strutturali.

Queste le misure finanziate:

  • Rifinanziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI con 1,2 miliardi di euro (600 milioni per il Centro-Nord e 600 milioni per il Mezzogiorno) per gli anni 2014, 2015, 2016;
  • Fondo per la creazione di piccole imprese promosse, prevalentemente, da giovani e/o donne, per la concessione di mutui agevolati per gli investimenti, a valere su risorse pari a un miliardo di euro per il quinquennio 2014-2018,
  • Rafforzamento della misura di decontribuzione per l’occupazione giovanile, già prevista dalla legge 99/2013, che è stata rifinanziata con 150 milioni di euro per il Mezzogiorno,
  • Rafforzamento degli interventi per l’occupazione femminile e per i lavoratori più anziani nel Mezzogiorno, con 200 milioni di euro per la concessione di sgravi del 50% della contribuzione dovuta in caso di assunzione di donne e lavoratori ultracinquantenni,
  • Ricollocazione dei lavoratori disoccupati nel Mezzogiorno, con risorse per 350 milioni di euro,
  • Rafforzamento della sperimentazione dello Strumento per l’Inclusione Attiva (SIA), con 300 milioni di euro per prolungare la misura nell’area del Mezzogiorno per tutto il 2015,
  • Rafforzamento della dotazione finanziaria, fino a 3 miliardi di euro, per:
    - Programma 6.000 Campanili,
    - Valorizzazione di beni storici, culturali e ambientali e a promozione dell’attrattività turistica anche in vista dell’Expo 2015;
    - Interventi di riqualificazione, messa in sicurezza ed efficienza energetica degli edifici scolastici,
    - Piano nazionale per le Città.

La programmazione 2014-2020

In base agli esiti del negoziato sul Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020, l’Italia beneficerà di un totale di risorse comunitarie pari a 32 miliardi e 268 milioni di euro, a prezzi correnti, di cui:

  • 7.695 milioni di euro per le regioni più sviluppate,
  • 1.102 milioni di euro per le regioni in transizione,
  • 22.334 milioni di euro per le regioni meno sviluppate.

Alla quota comunitaria si aggiungeranno:

  • il cofinanziamento nazionale a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183 del 1987, preventivato nel d.d.l. per la formazione del bilancio annuale (Legge di Stabilità per il 2014) nella misura di 24 miliardi di euro,
  • la quota di cofinanziamento di fonte regionale da destinare ai POR (quantificabile in una cifra pari al 30 per cento del cofinanziamento complessivo del programma),
  • le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, il cui rifinanziamento per il periodo 2014-2020 è previsto nel disegno di legge di Stabilità 2014 per un importo complessivo di circa 55 miliardi di euro.

L’Agenzia per la coesione territoriale, istituita dal decreto-legge n. 10/2013, svolgerà funzioni di monitoraggio e di controllo dell'impiego dei fondi da parte delle autorità di gestione e di accompagnamento e assistenza per le procedure più complesse. In casi limitati potrà svolgere anche compiti diretti di gestione e potrà assumere poteri sostitutivi in situazioni di gravi inadempienze o ritardi da parte delle autorità di gestione.

Entro la fine di febbraio la Commissione europea si esprimerà sulla bozza dell'Accordo di partenariato - il documento che guiderà l'utilizzo dei fondi lungo tutto il settennato - presentata a dicembre dal Governo.

Sulle base delle osservazioni ricevute, le autorità italiane invieranno a Bruxelles entro il 22 aprile 2014 la versione definitiva dell'Accordo.

Le parti da completare riguardano il riparto delle risorse tra le Regioni e l’articolazione dei Programmi nazionali e regionali con la relativa allocazione finanziaria.

Links

Relazione del Ministero per la Coesione territoriale

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