Cambiamenti climatici: modificare il corpo umano per inquinare meno

 

Eating burger - foto di CxOxSLe discusse proposte della geoingegneria - le tecniche di modificazione dell'ambiente fisico dirette a contrastare i cambiamenti climatici - stanno per essere affiancate da teorie altrettanto controverse: in uno studio, a breve disponibile sulla rivista Ethics, Policy & Environment, il professor S. Matthew Liao, della New York University, sostiene l'idea di intervenire sul corpo umano per ridurre il nostro impatto ambientale. Tra le soluzioni avanzate, pillole e cerotti per rinunciare a mangiare carne e trattamenti per ridurre la statura delle persone.

Il concetto da cui parte la ricerca di Liao, insieme a Anders Sandberg e Rebecca Roache di Oxford, è che, poiché le cause del cambiamento climatico sono umane, ogni persona può fare la sua parte per rimediare i danni.

Due sono le principali strade individuate dagli studiosi. La prima - poiché l'allevamento rappresenta una delle principali cause della produzione di gas serra e la maggior parte delle persone non riesce a rinunciare a una dieta carnivora, anche volendolo - punta a ridurre il consumo di carne. Le persone potrebbero assumere un farmaco o apporre un cerotto sulla pelle che provochi un senso di nausea nel momento in cui ci si nutre di carne, al punto da costringerle ad eliminarla del tutto.

L'altra strada è quella di intervenire sull'altezza delle persone, per contenerne i consumi alimentari e altri impatti indiretti, più tessuto per vestirsi, più carburante per spostarsi in macchina in virtù del peso e così via.
Le tecniche per ottenere questo obiettivo sarebbero tre:

  • diagnosi genetica preimpianto, per selezionare gli embrioni da impiantare in base all'altezza;
  • un trattamento ormonale per innescare la chiusura della piastra epifisaria prima del normale;
  • tramite imprinting genetico, influenzando la competizione tra i geni materni e paterni, dove c'è una disparità di altezza tra la madre e il padre.

Intervistato dalla rivista The Atlantic, Liao ha sostenuto che queste proposte sarebbero meno rischiose di quelle legate alla geoingegneria, le cui tecnologie non sono mai state sperimentate su vasta scala per l'imprendivibilità degli effetti, e potrebbero supportare le strategie attuali, come la tassazione del carbonio, a suo avviso insufficienti.

Sugli aspetti etici, Liao non sembra avere dubbi: questi interventi dovrebbero essere applicati solo in base alla libera scelta delle persone, una scelta valida, per lo studioso, data la serietà del problema che si vuole provare a risolvere.

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