Il peso della Cultura

 

Cultura - foto di Giulia van PeltLa cultura è così pesante che la tecnocrazia mescolata con la tecnicalità produce mostri. Lo abbiamo capito all’info day per la cultura europea che si è tenuto ad Aquileia (UD). La pesantezza viene continuamente spostata verso i muri maestri altrimenti il pavimento cede. O forse la casa stessa. Meglio chiedere ai soggetti che presentano progetti culturali una congrua compartecipazione finanziaria. Cioè in cash. Questo è il cutoff discriminante. Senza soldi no project.

Ma quando a presentare progetti è un’associazione di volontariato che non può ovviamente – né deve – pagare i propri “lavoratori” proprio perché volontariato, né avrebbe senso appaltare progetti ad altri, ebbene l’handicap diventa totale e produce la sua esclusione, la sua non ammissibilità. Già perché non può rendicontare perché non ha uscite di cassa vere e proprie.

Ma scusate quali uscite di cassa effettive - si dovrebbe dire aggiuntive - ha un qualsiasi altro ente che paga - e pagherebbe comunque i suoi dipendenti - destinati al progetto?

Insomma le ore/donna e le ore/uomo dedicate al progetto culturale per alcuni non contano. Uno strano modo di pensare… reiterazione della esclusione sulla base della povertà iniziale.

Ma è proprio questa l’Europa della cultura che ci si aspetta?

*Presidente dell' Associazione Iniziativa Europea (Trieste)

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